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È difficile oggi essere di sinistra

Se abbia ancora un senso distinguere destra e sinistra è stato uno dei temi centrali del dibattito politico contemporaneo, proceduto di pari passo a quella progressiva omologazione dell’offerta politica cui abbiamo assistito negli ultimi decenni. L’opinione oggi prevalente vuole che nel mondo nuovo della globalizzazione le ideologie non abbiano più ragion d’essere e che siano “ferri vecchi della storia così come chi ancora ne fa uso”.

In questo libro, avvalendosi di un ampio supporto bibliografico e giornalistico, nonché di dettagliati riferimenti storici, l’autore contesta tale tesi, ritenendola l’asse portante di una narrazione funzionale alla difesa degli interessi dei grandi detentori di ricchezza e delle multinazionali. Sostenere la fine delle ideologie si rivela essere solo un modo per eliminare le idee di sinistra dal confronto politico, lasciando campo libero alle oligarchie dominanti, poiché la globalizzazione non ha segnato la fine della lotta di classe, bensì l’inizio di una nuova epoca nella quale essa viene combattuta da un lato soltanto, quello dei ricchi.

Non è che le idee di sinistra siano collassate su sé stesse perché ormai anacronistiche, sono scomparse dall’orizzonte politico perché private di rappresentanza. Questo è stato possibile grazie allo strapotere acquisito da quelle oligarchie, che, da una parte, condizionano e indirizzano le scelte politiche a loro favore, riducendo di fatto la democrazia a una scatola vuota, e, dall’altra, favoriscono l’affermazione di un pensiero unico che isola e soffoca ogni tesi che vada controcorrente.

Giovanni Messina, È difficile oggi essere di sinistra

Ebook: € 1,50

Copertina flessibile: € 6,00